Per la stagione “Percezioni” 2012 Buio in sala decide di rappresentare, nel periodo natalizio, una fiaba che aveva già debuttato qualche anno prima (nel cast precedente, Giovanni Santangelo) per invitare le famiglie a trascorrere una spensierata serata teatrale in un clima di festa. Lo spettacolo verrà poi ripreso nella stagione 2018 con gli allievi attori del corso superior di Buio in Sala e rappresentato all’interno delle scuole materne e primarie, nonché per la stagione “Ridi che ti passa” dello stesso anno. Spettacolo ancora in repertorio.
Note di regia
In questa rivisitazione della favola di Capuana una povera donna si dispera poiché il suo bambino piange da mattina a sera e non sa più come nasconderlo alle guardie reali. Proprio dopo un rocambolesco incontro con la guardia del re, che scopre dell’esistenza del piccolo, la donna viene condannata a pagare il triplo delle tasse. Non avendo altra scelta, la madre decide di recarsi da un potente mago per scoprire come mai il figlioletto pianga in continuazione. Lo stregone rivela che il neonato è afflitto per la povertà dei sudditi del regno, per il comportamento sconsiderato del re, e che non smetterà di piangere finché il sovrano non avrà un erede buono e giusto e che proprio negli occhi del bambino c’è il destino di un re. Purtroppo però il re viene a sapere del potenziale usurpatore e fa catturare la donna, ma grazie ad un semplice soldo bucato la vicenda avrà il tanto meritato lieto fine. L’intento educativo è chiaro: una povera donna con coraggio e determinazione lotta per scrivere il proprio destino e quello del figlio, contro un re inizialmente tirannico e crudele, che superando le proprie paure e insicurezze comprende che c’è un bene superiore, quello del popolo, che va al di là di “ogni assurdo capriccio” personale.
Grazie ai deliziosi brani musicali originali, verranno ricreate, inoltre, le atmosfere scanzonate di un piccolo musical, genere teatrale che tanto successo riscuote tra le nuove generazioni.
Musica, divertimento, magia e un messaggio di speranza: possiamo tutti essere re e regine delle nostre vite. Il segreto, come diceva Sant’Agostino, è desiderare ciò che si ha.