Per la stagione 2010, Buio in Sala comincia la collaborazione con la Compagnia “Gli Stravaganti” di Guido Turrisi, spostando la location degli spettacoli dal Teatro Tezzano al più spazioso e moderno “Centro Zo”. Debutta così una delle commedie di punta del repertorio della compagnia. La Locandiera vanta decine e decine di repliche presso innumerevoli piazze e stagioni: da Marzamemi a Zafferanza a Palermo, Caltagirone, per una molteplice quantità di stagioni e con cast spesso rinnovati, sino ad arrivare alla stagione 2018, con l’ultima versione realizzata per le scolaresche, con centinaia di presenze registrate. Forse lo spettacolo più rappresentato di sempre. Ancora in repertorio.
Note di regia
Un gioiello teatrale perfetto, cesellato con incastri sublimi, incastonato di personaggi squisitamente allegorici, confezionato in un felicissimo gioco ritmico; un raffinato monile con una gemma preziosissima: una protagonista femminile che illumina di luce diretta o di luce riflessa tutti i personaggi, anche i minori.
Una protagonista che, nei secoli, ha fatto abitare in sé due temi di fondo: Mirandolina immagine di grazia, di bellezza, di intelligenza, la donna che avvince i cuori e sa guidare così, con mani sicure il gioco della vita e dei sentimenti, e Mirandolina ragazza concreta e interessata, abile nel difendere il proprio onore e la propria posizione, con quel suo calcolare sempre tutto, con quel suo spirito indiavolato ma anche tanto vendicativo.
Noi, tuttavia, nel confrontarci con questo capolavoro, tentiamo di sfidare le consuetudini, cercando di integrare le frequenti interpretazioni con una proposta più semplice: Mirandolina donna. Donna con il suo istintivo e imperscrutabile mondo sentimentale, una Mirandolina che ha in sé una moltitudine di sfumature dell’universo femminile.
E così diventa stimolante lavorare sulle oscillazioni dei toni tra il serio e il faceto, tra il piacere del puro divertimento e i regni oscuri ed affascinanti di un mondo reale di affetti: un gioco soltanto e appena ombreggiato per civetteria, ma realizzato per la forza potente di un istinto segreto.
La Mirandolina che abbiamo tentato di disegnare diviene, così, uno di quei rari personaggi che finiscono coll’apparire paradigmatici di una condizione esistenziale che travalica il proprio tempo e il suo segreto è quello di impersonare una femminilità nella quale ogni epoca si riconosce.
È proprio grazie a questa riflessione che abbiamo scelto di operare un adattamento al testo, attualizzandone il linguaggio, rendendolo più vicino a quello di oggi, pur tuttavia cercando di mantenere il valore dello straordinario talento drammaturgico di Carlo Goldoni. Ci auguriamo di esserci riusciti.