La Locandiera

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La Locandiera

Sinossi

Mirandolina è la giovane proprietaria di una locanda che le è stata lasciata dall’ormai defunto padre. Ogni uomo che ha a che fare con la bella fanciulla se ne innamora, che sia cliente o dipendente. Tra i suoi tanti corteggiatori vi sono il marchese di Forlipopoli a cui non rimane nulla all’infuori del suo titolo e il conte d’Albafiorita che a differenza del primo è molto ricco e grazie ai suoi denari è addirittura riuscito a comperarsi il proprio titolo.

I due uomini cercano di far innamorare la bella Mirandolina con metodi assai diversi: il marchese le offre costantemente la sua protezione mentre il conte le compra gioielli e sperpera per lei i suoi denari. La ragazza dal canto suo recita la parte di colei che non può accettar nulla e che cede solo per non far prendere di collera il generoso donatore in questione. In questa maniera riesce a far andare avanti molto bene la locanda ed ha dei buoni regali per sé stessa. Finché non arriva il Cavaliere di Ripafratta, misogino e scontroso…

Note di regia

Un gioiello teatrale perfetto, cesellato con incastri sublimi, incastonato di personaggi squisitamente allegorici, confezionato in un felicissimo gioco ritmico; un raffinato monile con una gemma preziosissima: una protagonista femminile che illumina di luce diretta o di luce riflessa tutti i personaggi, anche i minori.

Una protagonista che, nei secoli, ha fatto abitare in sé due temi di fondo: Mirandolina immagine di grazia, di bellezza, di intelligenza, la donna che avvince i cuori e sa guidare così, con mani sicure il gioco della vita e dei sentimenti, e Mirandolina ragazza concreta e interessata, abile nel difendere il proprio onore e la propria posizione, con quel suo calcolare sempre tutto, con quel suo spirito indiavolato ma anche tanto vendicativo.

Noi, tuttavia, nel confrontarci con questo capolavoro, tentiamo di sfidare le consuetudini, cercando di integrare le frequenti interpretazioni con una proposta più semplice: Mirandolina donna. Donna con il suo istintivo e imperscrutabile mondo sentimentale, una Mirandolina che ha in sé una moltitudine di sfumature dell’universo femminile.

E così diventa stimolante lavorare sulle oscillazioni dei toni tra il serio e il faceto, tra il piacere del puro divertimento e i regni oscuri ed affascinanti di un mondo reale di affetti: un gioco soltanto e appena ombreggiato per civetteria, ma realizzato per la forza potente di un istinto segreto.

La Mirandolina che abbiamo tentato di disegnare diviene, così, uno di quei rari personaggi che finiscono coll’apparire paradigmatici di una condizione esistenziale che travalica il proprio tempo e il suo segreto è quello di impersonare una femminilità nella quale ogni epoca si riconosce.

È proprio grazie a questa riflessione che abbiamo scelto di operare un adattamento al testo, attualizzandone il linguaggio, rendendolo più vicino a quello di oggi, pur tuttavia cercando di mantenere il valore dello straordinario talento drammaturgico di Carlo Goldoni. Ci auguriamo di esserci riusciti.

Scheda Spettacolo