Per la seconda stagione presso il Teatro Tezzano, Buio in Sala torna a cimentarsi con Shakespeare, riscontrando un notevole successo con questa commedia, grazie anche al talento dei protagonisti e ad una messa in scena molto originale: un praticabile manovrato dall’interno che si sposta ricreando le diverse scene rappresentate. L’amore per questo testo, farà decidere ai registi di proporne una nuova versione nel 2019 presso il Teatro Stabile di Mascalucia, con un cast tutto rinnovato e la presenza di alcuni allievi di Buio in Sala.
Note di regia
Ancora una volta, con non poca spregiudicatezza e audacia, ci accostiamo al grande Bardo, attraverso una delle commedie più rappresentate di sempre. Nell’inesorabile e sfrontato trascorrere del tempo, nel suo impertinente defluire, cogliamo il sapore di una stagione, l’autunno, trovandone il pretesto per costruire il telaio dove tessere le trame ingarbugliate della vicenda. Un insieme di immagini montate come ingranaggi di un implacabile meccanismo, con spietata sistematicità guidano lo spettatore attraverso le parole dei protagonisti. E personaggi dalla potente forza espressiva, quali Benedetto e Beatrice, disegnati con inestinguibile ironia, trovano vita nella geniale freschezza di chi li interpreta. L’impresa non facile di organizzare i quadri dello spettacolo, cui sembrerebbero necessari grandi spazi, nel giro di pochi metri quadrati e senza che si avverta la necessità di sfondare con l’immaginazione le quinte del palcoscenico, è stata affrontata con l’impiego di un praticabile che la sapiente mano di chi dirige gli allestimenti ha realizzato con cura, lasciando così che le fantasiose suggestioni potessero invadere chi segue la messinscena, cambiando angolatura nella non lineare visione dei fatti. Una singolar tenzone tra il tangibile e il fiabesco, tra l’evanescente e il palpabile, vincitori e vinti per un’unica guerra nella quale, come dice il saggio Leonato, “la vittoria vale il doppio, quando tutti ritornano a casa”.